La Voce 75 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXV - novembre 2023

Scaricate il testo in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word

Il capitalismo monopolistico di Stato

Tratto caratteristico del capitalismo monopolistico di Stato è il ruolo che lo Stato assume nell’economia. In ogni paese i grandi gruppi e centri finanziari e bancari (che già dominano i capitalisti industriali: le aziende industriali sono diventate società per azioni e sono quotate in Borsa, ecc.) si fondono in organismi formali (comitati e commissioni di produzione e d’altro genere) e informali con le autorità politiche del paese e gestiscono in modo unitario, per quanto possibile fin tanto che le forze produttive restano proprietà privata dei capitalisti ognuno dei quali deve valorizzare il suo capitale (ricavarne profitti) e questi godono della libertà d’iniziativa, l’intera vita economica: la produzione e la distribuzione di merci (beni e servizi) fatte da imprese capitaliste. Ma la gestiscono tramite:

1. una pianificazione che però è solo orientativa cioè fatta non assegnando a ogni impresa compiti produttivi definiti (pianificazione amministrativa), ma stimolando il capitalista tramite incentivi finanziari e fiscali, tramite ordinativi pubblici e facilitazioni legislative,

2. la creazione in alcuni settori di aziende di proprietà pubblica che producono anch’esse merci,

3. l’intervento dello Stato a regolare le relazioni tra lavoratori e padroni,

4. l’aiuto e il sostegno dello Stato per l’espansione internazionale degli investimenti finanziari e del commercio di gruppi capitalisti,

5. l’espansione della spesa pubblica: aumento del numero dei dipendenti pubblici, acquisto di beni e servizi da parte dello Stato, sviluppo su grande scala della produzione militare, della vendita di armi e della vendita e gestione di sistemi d’arma, espansione dei servizi pubblici (istruzione, sanità, manutenzione del territorio, vie di comunicazioni, reti di distribuzione, ecc.) e della previdenza sociale (pensioni di invalidità e vecchiaia, maternità e infanzia, ecc.).

Il capitalismo monopolistico di Stato si afferma nel corso della Prima guerra mondiale, a partire dalla Germania che è il paese in cui questo sistema si realizza più radicalmente e prima che negli altri paesi imperialisti proprio a causa della guerra, quando lo Stato distoglie dalla produzione e arruola nella guerra una parte considerevole dei lavoratori, regola il lavoro nelle aziende importanti ai fini della guerra (divieto di cambiare lavoro e altri regolamenti), gli ordinativi dello Stato (in armi ed esplosivi, divise, vie di comunicazione, opere edilizie, bare, medicinali, alimenti e altro) si moltiplicano.

Lenin (La catastrofe incombente e come lottare contro di essa, 1917) aveva indicato nel capitalismo monopolistico di Stato “la preparazione materiale più completa del socialismo, la sua anticamera, quel gradino della scala storica che nessun gradino intermedio separa dal gradino chiamato socialismo”.