La Voce 75 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXV - novembre 2023

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Pubblichiamo il Comunicato n. 48 - 13 novembre del CdP Aurora. Contro l’alternanza scuola-lavoro al servizio dei profitti dei capitalisti esso indica un metodo di lotta sperimentato con successo dalla Carovana del (n)PCI nel 2009 contro le ronde istituite dal decreto legge 23.02.2009 del governo Berlusconi e caldeggiate dall’allora ministro degli Interni, il leghista Roberto Maroni: avvalersi delle mosse della borghesia e rovesciargliele contro. Con il Comunicato dell’11 marzo 2009 il (n)PCI denunciò che “con le ronde di fascisti, ex sbirri e razzisti della Lega Nord, gli apparati repressivi puntano ad arrivare dove le forze regolari della repressione non arrivano e possono scaricare su forze irregolari anche la responsabilità di aggressioni e pestaggi delle forze regolari”. Contro di esse fece appello “alla creazione di ronde proletarie per difendere il territorio dalla borghesia, dal clero, dalle autorità e dalle organizzazioni criminali, per imporre servizi e condizioni civili di vita, per impedire il pattugliamento dei fascisti, dei razzisti della Lega Nord e degli sbirri”. Raccogliendo questo appello, il Partito dei CARC nel luglio 2009 organizzò a Massa una ronda popolare antifascista e antirazzista. Questa iniziativa e gli scontri che ne seguirono con la ronda SSS promossa da un noto fascista locale e spalleggiata da poliziotti e carabinieri indussero il governo Berlusconi a fare dietrofront.


In Toscana centinaia di studenti delle superiori a sostegno delle masse popolari alluvionate

Un esempio della “buona scuola” e della “alternanza scuola-lavoro” che servono!


Contro “l’alternanza scuola-lavoro” al servizio dei padroni che il governo Meloni ha in cantiere… Per il 17 novembre il Fronte della Gioventù Comunista chiama alla mobilitazione contro la nuova riforma della scuola targata Giuseppe Valditara, con cui il governo Meloni prosegue e aggrava l’opera dei governi delle Larghe Intese che lo hanno preceduto, inaugurata dal ministro Luigi Berlinguer (1996-2000, governi Prodi e D’Alema).(1) In particolare, peggiora il sistema della “alternanza scuola-lavoro”, introdotta dalla riforma di Letizia Moratti (2003, governo Berlusconi) visto che, come dichiarava apertamente, “se uno deve fare lo spazzino, non serve fargli studiare storia e filosofia”, e resa obbligatoria dalla riforma di Stefania Giannini (2015, governo Renzi) denominata “Buona Scuola”. La riforma Valditara riduce infatti da cinque a quattro anni il percorso scolastico negli istituti tecnici e professionali, al temine dei quali gli studenti non avranno accesso all’università ma, se vorranno completare gli studi, andranno nelle cosiddette “ITS Academy biennali” (istituti di specializzazione tecnica gestiti da fondazioni miste tra pubblico e privato: strettamente subordinate al mondo imprenditoriale locale, danno una formazione funzionale alle esigenze di questo o quel padrone), aumenta le ore di alternanza scuola-lavoro (che arriverebbero a 400 per il triennio) e introduce la figura di “docenti” provenienti direttamente dalle aziende.


1. “La trasformazione del contenuto e della struttura dell’istruzione nazionale mantiene lungo gli anni caratteri e indirizzi fissi, lo stesso filo conduttore: riduzione del sistema pubblico a vantaggio della scuola clericale (potere della Chiesa) e privata (impresa capitalista fornitrice di servizi); riduzione generale dei finanziamenti statali e spostamento di una percentuale crescente di essi alle istituzioni clericali; gestione manageriale (ossia scimmiottando nell’istituzione pubblica la gestione dell’impresa capitalista) delle residue istituzioni pubbliche (il bilancio finanziario dell’istituto scolastico sostituisce il risultato scolastico come metro di giudizio della gestione dell’istituto); riduzione del sistema di istruzione a scuola professionale (l’insegnamento di un mestiere si sviluppa a detrimento dell’educazione a pensare e alle altre attività superiori monopolio delle classi dominanti da quando esse esistono); l’istruzione deve diventare una merce come ogni altro servizio alla persona (ognuno acquista l’istruzione che può permettersi a secondo dei soldi di cui dispone: reddito, proprietà, prestiti, borse di studio)” (Comunicato CC 13/2015 - 18 maggio 2015).



un esempio dell’alternanza-scuola lavoro che serve. All’inizio di novembre gli studenti della Piana fiorentina si sono inquadrati nelle squadre volontarie per liberare dall’acqua e dal fango le strutture sommerse dall’alluvione, per sostenere e aiutare le masse popolari più colpite. Lo hanno fatto non perché spinti dalle scuole o dalle autorità, ma perché si sono organizzati per farlo e hanno imposto l’assenza giustificata da scuola. Questo avviene non a caso in un territorio dove la classe operaia si è messa alla testa della gestione dell’emergenza. È infatti il Collettivo di Fabbrica della ex-GKN (che negli anni scorsi ha intessuto legami con operai di altre aziende, studenti, organizzazioni popolari e ha elaborato un progetto di reindustrializzazione compatibile con l’ambiente) che insieme agli operai in lotta di Mondo Convenienza e a organizzazioni della zona ha promosso da subito l’organizzazione delle squadre di volontari.

Ci sono già state esperienze simili, perché ogni volta che c’è un’emergenza i giovani, e in particolare gli studenti, sono tra i primi a organizzarsi generosamente per farvi fronte: lo abbiamo visto in Emilia Romagna pochi mesi fa, lo abbiamo visto con il terremoto di Amatrice e prima con quello dell’Aquila, lo abbiamo visto durante la pandemia da Covid 19. Lo vediamo costantemente nelle emergenze che colpiscono sempre più ordinariamente le masse popolari.

Auto-organizzare l’alternanza scuola-lavoro in accordo con gli organismi operai e popolari del territorio: un germe del futuro e una linea di lotta per il presente.

Se gli studenti si legano alle organizzazioni esistenti nei quartieri e nei territori dove vanno a scuola e abitano, se fanno inchiesta sui lavori urgenti necessari per metterli in sicurezza (bonifiche, manutenzione e cura del terreno, dei fossi, dei fiumi, ecc.) e si organizzano per iniziare a farli, quella che oggi vediamo a Campi Bisenzio può diventare un’esperienza diffusa, generalizzata e non emergenziale.

Questi sono i germi dello sviluppo dell’istruzione e di un’educazione diretta dalle masse popolari per le masse popolari e per il progresso della società.

Questa è la vera “buona scuola”: una scuola in cui gli studenti progettano e attuano i percorsi che li portano fuori dalle mura degli istituti per legarli ai territori e assumere un ruolo nella costruzione di una società a misura d’uomo ed ecocompatibile. Sono germi che oggi dobbiamo alimentare, estendere e rafforzare e che nei primi paesi socialisti erano i pilastri della gestione di ogni scuola, che portava già i bambini delle scuole materne a legarsi con il quartiere e svolgere attività utili all’intera collettività.(2)


2. Vedasi Cura ed educazione dei bambini nell’Italia socialista, in VO 74 – luglio 2023.


Questa è “l’alternanza scuola-lavoro” che tutti gli studenti devono sostenere e moltiplicare, dalle scuole della Piana fiorentina a tutti i territori devastati dalla speculazione immobiliare, dalla cementificazione, dall’inquinamento, dalle grandi opere e dai grandi eventi inutili e dannosi, dal turismo usa e getta, dall’incuria delle autorità e che necessitano di interventi immediati di bonifica, manutenzione e ricostruzione!

Auto-organizzare l’alternanza scuola-lavoro in accordo con gli organismi operai e popolari del territorio nell’immediato è anche una linea di lotta per boicottare l’alternanza scuola-lavoro a servizio dei profitti dei padroni. Non aspettare la prossima emergenza, non lasciare la gestione ordinaria dei territori a chi li devasta, li saccheggia e crea le condizioni perché scoppino le emergenze, ma prendere in mano da subito la gestione dei territori per metterli in sicurezza!

Facciamo appello ai collettivi studenteschi a prendere esempio da questa esperienza e renderla ordinaria nei territori!

Chiamiamo i collettivi studenteschi a promuovere il boicottaggio di ogni forma di alternanza scuola-lavoro al servizio dei profitti dei capitalisti e a costruire progetti alternativi in accordo con le organizzazioni di lavoratori e con i comitati ambientali della zona! Con questi legami possono imporre le loro scelte ai consigli d’istituto chiamando gli insegnanti, i lavoratori Ata e i genitori a sostenerli e a unirsi a questa giusta battaglia!

Auto-organizzare l’alternanza-scuola lavoro in accordo con le organizzazioni operaie e popolari dei territori!

10, 100, 1000 azioni per boicottare l’alternanza scuola-lavoro al servizio dei profitti dei padroni!

10, 100, 1000 brigate volontarie per la gestione ordinaria del territorio!