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Bando al
disfattismo! Bando al catastrofismo!
Gli operi di Pomigliano, lo
SLAI Cobas e la FIOM mostrano la strada!
La banda Berlusconi, Marchionne, Marcegaglia, una parte importante della classe dominante cerca di imporre la sua volontà, le sue aspirazioni, i suoi interessi in ogni campo: fomentano la mobilitazione reazionaria.
Contro le leggi, i contratti, le regole e le vie di fatto che impongono, bisogna sfruttare a fondo tutti i mezzi di opposizione e di resistenza che la Costituzione, le leggi e i contrasti nella classe dominante presentano. Non diamo per scontato di aver già perso. Vendiamo cara la pelle. Per questo è sbagliata la tesi che siamo già in un regime di “moderno fascismo”. È disfattista! Dà per già persa la lotta che è ancora in corso e sminuisce la barbarie a cui dovremo far fronte se la mobilitazione reazionaria prevarrà: a confronto le difficoltà di oggi ci sembreranno poca cosa!
Ma mentre difendiamo con le unghie e con i denti le libertà e i diritti acquisiti, già mettiamo in opera gli strumenti necessari a far valere comunque i nostri interessi e a continuare la nostra lotta.
Bisogna contrastare l’introduzione di leggi antipopolari, ma per farlo con successo bisogna mettersi in condizioni di poterle violare! La forza delle buone ragioni diventa irresistibile quando è sostenuta dalle ragioni della forza. È come per le lotte rivendicative: siamo tanto più convincenti, quanto più lottiamo per prendere il potere. La lotta per il GBP e la lotta per instaurare il socialismo, rafforzano le lotte rivendicative.
Contro le leggi bavaglio, la resistenza alla loro introduzione è tanto più efficace, quanto più si mettono in opera da subito soluzioni tipo il sito “caccia allo sbirro”! Contro i salari di fame e la disoccupazione, bisogna organizzare espropri, spese proletarie, occupazioni! Quello che non riescono ad avere con il lavoro, i proletari e i giovani lo devono prendere in ogni campo organizzandosi contro i ricchi e la classe dominante, ma tutelando gli interessi delle masse popolari, usando criteri di classe!
Se cediamo i diritti acquisiti senza difenderli accanitamente con i mezzi, le vie e gli strumenti che il sistema ancora presenta, non saremo in grado di far valere in altro modo i nostri interessi.
Se non facciamo valere comunque i nostri interessi, nella difesa lotteremo con disperazione e ci esporremo ai ricatti.
La lotta per difendere i diritti acquisiti e la lotta per far valere comunque i nostri interessi sono due lotte distinte che si rafforzano a vicenda.
Bisogna sfruttare tutte le vie legali esistenti e nello stesso tempo costituire organizzazioni clandestine. Il Partito comunista clandestino è la base e la condizione per la resistenza, la lotta e la vittoria. Né la banda Berlusconi né i suoi concorrenti possono impedirlo. Su questa base si sviluppa anche la resistenza più minuta e legale.
Per chi è deciso a combattere, perdere una battaglia, per quanto importante, non è perdere la guerra. Impara dalle sconfitte e in definitiva vince.
Anche se nell’immediato dovesse prevalere la mobilitazione reazionaria delle masse popolari, l’umanità arriverà lo stesso a instaurare il socialismo - solo che ci arriverà facendo una strada più lunga, più tormentosa e più distruttiva di uomini, di cose e di relazioni di quella che farà se nell’immediato prevale la mobilitazione rivoluzionaria delle masse popolari: se le Organizzazioni Popolari e le Organizzazioni Popolari costituiscono un loro governo d’emergenza che faccia fronte alla crisi.
La crisi economica si aggrava inesorabilmente e richiede soluzioni politiche. Quindi aggrava la crisi politica. La crisi ambientale si intreccia con le due. La crisi economica aggrava la crisi ambientale e impedisce interventi politici per alleviarla. La classe dominante non ha soluzione per le tre crisi e questo genera una crisi intellettuale e morale che si protrarrà fino a quando la rinascita del movimento comunista vi porrà fine.
In definitiva la guerra la vinceremo noi!